domenica 23 settembre 2018

I sensi nella vita prenatale è il ruolo della madre 


Prima che il bambino cominci a parlare, saranno i suoi 5 sensi a guidarlo, ad insegnargli ad entrare in relazione con sé stesso e con gli altri. Sfatiamo, infatti, una diffusa credenza: i bambini, sin dalla nascita, sono dotati di un sistema sensoriale assolutamente funzionante e capace di metterli in relazione con l’ambiente circostante. Certo non tutti i sensi sono pienamente sviluppati, ma tale processo avviene in maniera molto rapida.


Il tatto          
Prendiamo i sensi, per esempio. "Quello che si sviluppa per primo, e lo fa già in utero, è il tatto", afferma Rapisardi. Non a caso è sempre più riconosciuta l'importanza del contatto fisico, pelle a pelle, con il piccolino subito dopo il parto, per esempio per favorire l'avvio dell'allattamento al seno.  "Oltre alla sensibilità tattile, anche quella dolorifica è ben sviluppata, mentre non lo è  altrettanto quella termica" precisa il neonatologo. Del resto, in utero il bimbo era esposto a una temperatura costante - con fluttuazioni massime di un grado - per cui dopo la nascita deve abituarsi a una temperatura differente (case e ospedali sono in genere più freschi dell'utero materno!) e a sbalzi termici significativi. 
Gusto e olfatto       

Già dalla metà della gravidanza, il feto distingue e riconosce odori e sapori del liquido amniotico, dunque gusto e olfatto sono altri sensi ben sviluppati. Dopo la nascita sarà in grado di riconoscere certi sapori, ritrovandoli nel latte di mamma. "Ecco perché la mamma può tranquillamente continuare a mangiare quello che mangiava in gravidanza", sottolinea Rapisardi. "Se è abituata a spezie piccanti, non c'è motivo che smetta di usarle: il suo bambino le conosce e riconosce già”

Udito         





Anche in questo caso parliamo di un senso che si sviluppa durante la vita uterina: "Già verso la fine del secondo trimestre, a 25-26 settimane, il bimbo reagisce ai suoni, per esempio girando la testa verso la fonte sonora o rallentando il movimento se sente una voce interessante come quella della mamma o, al contrario, girando la testa dall'altra parte o sobbalzando se sente un rumore brusco e inaspettato".


E lo stesso accade dopo la nascita: "Molti studi mostrano che il piccolo è perfettamente in grado di riconoscere voci e suoni ai quali era abituato, come la voce della mamma, del papà o di eventuali fratellini, oppure musiche ascoltate dalla mamma".
Il pianto dei neonati non è universale 




Vista            

Anche se è il senso meno sviluppato - e d'altra parte nella pancia della mamma non si può vedere nulla - ci sono comunque delle abilità minime: "Un neonato a termine può mettere sufficientemente bene a fuoco a circa 20-30 centimetri di distanza, proprio la distanza che c'è tra il seno e il volto della mamma".

















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