domenica 23 settembre 2018

Pedagogia Scuole e università 

La rinascita del XII secolo d le scuole San Vittore
Nel XII secolo la situazione della scuola inizia a cambiare. Mentre iniziano a scomparire le scuole parrocchiali, sorgono nuove scuole religiose, affidate a benedettini e a domenicani. Ed iniziano a sorgere le prime scuole laiche private e comunali. In genere in ogni scuola insegnava un solo maestro, che poteva avere più di 100 allievi. Durante il XIII secolo iniziano a diffondersi le scuole laiche secondarie, rivolte agli alunni che già sapevano leggere o scrivere: le scuole d'abaco erano destinate allo studio della matematica, mentre le scuole di grammatica allo studio della lingua latina e alla lettura di autori classici e medievali. Nel corso del XIII secolo sono state inoltre istituite le prime università.


La scuola di Chartres e San Vittore 


Le due più celebri scuole medievali del XII secolo sono quella di Chartres e quella di San Vittore, entrambe in Francia. A Chartres, nel 980, il vescovo Fulberto decide di fondare una vera e propria scuola episcopale dove insegnare, oltre alla teologia e alla filosofia, le sette arti liberali (quelle del trivio - grammatica, retorica e dialettica - e quelle del quadrivio - artimetica, geometria, astronomia e musica), il cui studio sarà fondamentale per la formazione 

dei maggiori pensatori medievali. Tra essi possiamo ricordare: Bernardo di Chartres, Teodorico di Chartres, 

Guglielmo di Conches, Gilberto Porretano e Bernardo di Tours. Centro di studi scientifici, Chartres spicca nel 
panorama medievale, in genere più disinteressato alle 

scienze rispetto a quanto precedentemente avvenuto nei regni ellenistici. Nel medioevo, infatti, l'economia, di stampo feudale, si basa sulla sussistenza, la religione si fonda sull'onnipotenza divina e anche la dimensione umana si riduce all'attesa escatologica della vita oltre la morte: tutti elementi che contribuiscono ad allontanare la scienza dalla cultura ufficiale.

Didascalicon


La lezione era fondata sull’approccio diretto alle fonti. I primi libri presentano le scienze più vicine alla vita materiale (arti meccaniche) come anche le discipline del trivio (grammatica, dialettica e retorica), e del quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia). Il pensiero di Ugo si organizza intorno all’idea dell’unità essenziale dei saperi e dell’essere umano che il peccato originale delle origini ha spezzato e che bisogna ricostruire. La sua pedagogia si applica a quest’essere umano decaduto, cercando di restituirgli l’immagine e la somiglianza con Dio. L’uomo potrà ricostruire la sua integrità originaria mediante la ricerca della verità e l’esercizio delle Virtù. Le arti del trivio e del quadrivio hanno come fine di condurre e orientare la persona a un sapere più elevato, quello della lettura meditata della Sacra Scrittura. Gli ultimi libri del Didascalicon intendono guidare lo studente in questa impresa. È qui il punto di arrivo e il luogo della restaurazione dell’immagine di Dio. i consigli morali che si trovano nell’opera, hanno lo scopo di assicurare il corretto esercizio delle scienze e di orientare alla contemplazione della verità. Questi consigli etici per l’approccio allo studio, specialmente all’umiltà, come condizione preliminare e orizzonte dentro il quale è reso possibile un viaggio spirituale nel campo del sapere umano. Essa descrive un atteggiamento di apertura della mente e del cuore a saper leggere i semi di verità che ci sono in tutte le cose e in tutte le persone, aprendo lo spirito alla curiosità vera e al dialogo con tutti. Per Ugo  tutte le cose e tutti gli enti, chiamati all’esistenza dalla volontà del creatore, sono l’espressione storica e concreta di un progetto dell’intelligenza divina. 


Le prime scholae

Nella schola si insegnava a leggere le autorità, a conoscerne a memoria i passi più importanti e a saperli commentare. Questo metodo di studio consisteva nell’analisi grammaticale e successivamente nell’interpretazione del testo (cercando il sensus). Il maestro era disposto a rispondere alle domande dei suoi allievi, ma non potevano essere avanzate ipotesi contraddittorie con la religione o messi in dubbio i suoi concetti.


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